Kick-off a Taranto per SECURE PORTS: sicurezza fisica e informatica nei piccoli porti dell’Adriatico meridionale

Il progetto SECURE PORTS parte a Taranto con una strategia transfrontaliera per proteggere i piccoli porti da minacce informatiche e fisiche.

Il progetto SECURE PORTS prende ufficialmente il via il 9 dicembre 2025, con un Kick-off Meeting e conferenza stampa presso il BAC – Parco della Musica, Padiglione D1, a Taranto (Italia). Cofinanziato dal Programma Interreg IPA South Adriatic, il progetto mira a rafforzare la sicurezza informatica e fisica dei piccoli porti in Italia, Albania e Montenegro attraverso una strategia transfrontaliera coordinata.

I piccoli porti rappresentano punti di accesso strategici per il commercio e il turismo nell’Adriatico meridionale, ma spesso sono privi di sistemi di sicurezza avanzati e regolamentazioni uniformi, risultando vulnerabili ad attacchi informatici, accessi illeciti e attività criminali internazionali, soprattutto rispetto ai grandi scali commerciali.

Con un budget totale di 1.094.417,81 euro, di cui 887.220,73 euro cofinanziati dall’Unione Europea, SECURE PORTS svilupperà e testerà un sistema di sicurezza integrato, adattato alle esigenze dei piccoli porti. Sarà realizzata una Security Dashboard per monitorare le minacce in tempo reale, utilizzati strumenti BIM-GIS per ottimizzare la gestione delle infrastrutture portuali e implementate soluzioni automatizzate per test di sicurezza e risposta agli incidenti. Parallelamente, sarà elaborato un Piano d’Azione Congiunto per orientare future politiche di sicurezza transfrontaliera. L’obiettivo è aumentare la resilienza, ridurre le vulnerabilità e promuovere un ambiente marittimo più sicuro nell’Adriatico meridionale. Le soluzioni replicabili potranno inoltre beneficiare altri porti della regione.

Il progetto è coordinato da ITS Academy Mobilità (Italia), in collaborazione con DHITECH – Distretto Alta Tecnologia (Italia), Comune di Gallipoli (Italia), Comune di Montenero di Bisaccia (Italia), Papillon 1 (Montenegro) e ONG ENVIO (Albania).